La Morte nei Tarocchi
La rinascita che esige la fine di tutte le cose
La Morte dei tarocchi spaventa, atterrisce, sembra portarci alla mente proprio ciò a cui non desideriamo pensare, sembra far emergere la consapevolezza di quanto labile sia la nostra condizione terrena, temporanea e volatile. In verità questa carta, che sta alla tredicesima posizione degli Arcani Maggiori, qualcosa di buono presagisce per noi, a dispetto della sua terribile apparenza.
Si tratta di una morte inevitabile, quasi irreale, perché destinata a portare nuova vita. Si tratta della fine di tutte le cose in grado di rigenerare tutte le cose. Un male che si fa bene per noi, una fine che si fa inizio, una nuova partenza e che si rende necessaria come il fuoco in una gelida sera di inverno che arde la legna, sino a consumarla, ma solo al fine di produrre calore.
La morte che conduce alla rinascita del sé
Ci sono momenti nella nostra esistenza in cui si può riparare, intervenire, cambiare. Ci sono momenti in cui, invece, nulla di tutto ciò si rende utile ed efficace. E allora non ci resta che ricominciare da capo. La carta della Morte si fa portatrice di un gravoso fardello: quello della trasformazione, profonda e dolorosa come ogni cambiamento radicale: starà a noi superare il dolore, si sa, nessun cambiamento è senza conseguenze.
La Morte nei tarocchi è sinonimo di trasformazione, dolorosa e profonda, così come lo è ogni cambiamento radicale e questo in ogni sfera della vita. Nell’amore può significare una rottura temporanea nella coppia che porterà poi ad una nuova consapevolezza, può lasciar intendere che il rapporto necessita comunque di cambiamenti importanti e radicali. Nel lavoro può indicare la riuscita di un progetto dopo il superamento di tanti, dolorosi ostacoli. Anche a livello socio-economico la carta dei Tarocchi segna l’inizio di una nuova epoca storica o la nascita di un nuovo sistema politico.
Un futuro propizio e pieno di promesse
La Morte dei tarocchi diventa prova trasformatrice, ancora di salvezza per godere di un futuro ricco di promesse. Dunque essa si carica, nella incredulità di tutti, di una valenza positiva straordinaria. L'unica via percorribile, nella nostra vita, è la risalita: la morte in questo si rende sinonimo di liberazione, di risveglio interiore. La nostra condizione umana vede inarrestabili gli avvenimenti, ineluttabili i cambiamenti.
Nulla rimane immutato: anche le cellule del nostro corpo, mentre parliamo, cambiano. Il nostro aspetto cambia, la nostra vita muta senza neppure che ce ne accorgiamo. La Morte dei tarocchi ci dice tutto questo, ci preannuncia quanto sia imperativo abbandonarsi completamente a scelte che sappiano cambiare la nostra esistenza. E’ vero, non siamo mai pronti ad una trasformazione radicale, questa ci lascia senza fiato, rendendoci incapaci dinanzi all’evoluzione, magari inattesa, delle cose.
Possiamo sentirci impreparati, anzi, di fatto lo saremo senz’altro. Ma nuovi progetti, nuove idee ed una nuova vita ci attendono e, come tutte le cose, esse hanno un loro prezzo da pagare: tutto segue la logica del passaggio e della rinascita, perché la vera morte, a volte, è proprio rappresentata dalla mancata accettazione del cambiamento.
La Morte nei tarocchi si fa rigenerazione, passaggio per una nuova vita: ecco la ragione per la quale si rende imperativo accettarla.